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Un poeta che ci parla ancora

Inaugurate con Leopardi le serate culturali al castello di Monasterolo Un poeta che ci parla ancora

MONASTEROLO - Chi ha detto che parlare di Giacomo Leopardi e del suo pessimismo cosmico debba essere necessariamente noioso e soporifero? Questo lo sanno bene le tre relatrici che hanno tenuto l’incontro proprio dedicato alla figura del poeta. Sono Maria Pia Galletto, Stefania Bosio, docente di italiano all’Istituto Cravetta di Savigliano, e Manuela Bosio che insegna italiano e storia al Denina Pellico Rivoira di Saluzzo. Hanno fatto un excursus tra la filosofia, il pensiero e la biografia del poeta di Recanati, sapendo abilmente catturare l’attenzione del pubblico presente in sala. Dopo alcune parole di benvenuto da parte del sindaco Giorgio Alberione, ha aperto l’incontro la professoressa Galletto: «Per rispetto all’anzianità le colleghe fanno iniziare me», ha scherzato, prima di illustarre alcune fonti sulle quali si è orientata per dare le notizie della serata. Galletto, facendo parallelismi con il pensiero di grandi filosofi quali Freud e Goethe, ha spiegato come un grande poeta possa essere un grande filosofo e viceversa, «In grado di cogliere i misteri della vita». «Come ben sappiamo - ha evidenziato - al centro della vita di Leopardi c’è l’infelicità umana, il perpetuo essere insoddisfatto. Ed ecco che, momentaneamente, può essere la natura a venire in soccorso, con le sue illusioni. Queste ultime possono offrire un rimedio e un modo per sopportare la vita. Tuttavia Leopardi, seguace del pensiero illuminista, sa che la ragione ci rivela l’inganno delle illusioni e che l’esistenza, secondo lui, non è affatto fonte di piacere». Poi, brevemente ma in modo esaustivo, ha descritto la sua biografia. Dall’infanzia e il suo “studio matto e disperatissimo” nell’immensa biblioteca di famiglia che, tuttavia, ne comprometterà la sua salute fisica sin dalla giovane età. Si passa poi al 1816, l’anno di svolta, dallo studio alla composizione. Dal suo primo componimento, lo “Zibaldone”, all’“Infinito”, «che scrive per liberarsi dalla sua ossessione per il suicidio che, tra l’altro, premedita anche nel pozzo del suo cortile».

Cultura  Martedì 11 Novembre 2025 13:00 Monasterolo  


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