Il basket da giocatore. Il volley da allenatore, prima femminile poi maschile, squadre giovanili e senior e viceversa (nell’ordine del cambio di genere), con perfetta circolarità. Che poi, come puntualizza lui stesso in apertura di questa intervista a tutto campo, meglio, a doppio campo, generosa di riflessioni e spunti, è inesatta la vulgata del suo passaggio dal canestro alla rete senza aver mai giocato a pallavolo, neppure masticata: «Vero che il mio sport praticato a livello agonistico era il basket, ma d’estate partecipavo ai tornei estivi di volley con i miei amici. Giocavo da centrale perché, pur non essendo alto, facevo dei grandi balzi». La facilità nel saltare avrebbe potuto fare di lui pure un buon velocista ad ostacoli. L’eclettismo sportivo è (stata) la cifra singolare di Aldo Casale: dopotutto, non poteva essere altrimenti per un insegnante di scienze motorie, un tempo detto di educazione fisica (e prima ancora di ginnastica), materia (ahinoi) non abbastanza considerata dal sistema scolastico italiano. Una poliedricità, la sua, espressa a partire dalla gestualità: «Sono un mancino corretto. Nel basket ero mancino, a pallavolo battevo e schiacciavo con la destra. Ma nella pallacanestro l’abilità nell’usare sinistra e destra mi è servita tantissimo in fatto di finte, cambi mano e di direzione».
Attualità Giovedì 28 Agosto 2025 16:00 Savigliano