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Bealere, ranocchie e notti in bianco

Torna il “problema” del gracidio degli animali Bealere, ranocchie e notti in bianco

CAVALLERMAGGIORE - Tornano a Cavallermaggiore le lamentele per il gracidio delle rane. Dopo un’estate del 2020 trascorsa a riassaporare la nostra vita, quest’anno nel 2021 torna d’attualità il problema degli anfibi che disturbano le notti con i loro concerti d’amore. In città, i due punti che sollevano maggiori proteste da parte dei residenti sono concentrati nella prima parte della bealera dei Molini e nello scaricatore del Priocco. Il problema perdura da qualche tempo, indicativamente da quando è iniziata la calura. Le finestre aperte, come la stagione impone, amplificano il continuo canto degli anfibi che alla fine diventa fastidio.
Stai a vedere che il numero di questa fauna (rane, raganelle) è salito vistosamente nei numeri? Niente affatto. Chi conosce bene il settore smentisce ogni incremento. Semmai il problema è legato all’entità d’acqua presente in canali o bealere. Le rane prolificano in quella stagnante, non in quella che abitualmente scorre. Si sa poi che le rane gracidano per due motivi: per richiamare le femmine e spaventare gli altri maschi. Spesso si sentono dopo il tramonto, perché escono di notte che è la loro vita. Poi, passata la stagione degli amori e chiusa anche qualche finestra, tornerà anche la quiete nella bealera dei Molini e nello scaricatore del Priocco.
Di fronte alle lamentele cosa può fare un primo cittadino? Dal punto di vista legislativo, multare le rane per disturbo alla quiete pubblica? No di certo. Semmai garantire una certa quantità di acqua nei vari corsi, proprio per evitare che con quella stagnante ci sia una proliferazione esagerata di questi esemplari, il che significherebbe un concertone live della “ranes band” a Cavallermaggiore per tutta l’estate.

Attualità  Domenica 11 Luglio 2021 17:00 Cavallermaggiore  


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