CAVALLERMAGGIORE - Ma perché il campo sportivo di via Fiume esercita sempre un certo fascino? Forse perché alle spalle ha oltre un secolo di storia, che tuttavia la maggior parte dei cavallermaggioresi ignora. Si tratta della storia del campo sportivo del Littorio, di cui proviamo a raccontarne velocemente i capitoli salienti.
LE ORIGINI - Tutto cominciò - non nel 1929 come molti pensano - ma a metà aprile del 1921, quando il sindaco di allora, il cavalier Nicola Bonis riunì una seduta di Consiglio comunale per ratificare la convenzione con la ditta Lang e Schutz per l’affitto di un luogo volto all’apertura di una piazza pubblica e campo sportivo in città. Nonostante Cavallermaggiore si poteva fregiare del titolo di “Città” conferitogli dal re Vittorio Emanuele II nel 1863, allora non c’erano particolari strutture ricreative e i ragazzi erano costretti a rincorrere la palla sulle vie e piazzette del centro abitato, generando il malcontento tra i cittadini per schiamazzi e pallonate che a volte finivano sulle vetrate. Nell’intento di raccogliere le istanze di chi voleva un luogo per praticare lo sport, il Comune si rivolse al cavalier Federico Schutz, titolare dell’azienda di Torino che portava il suo nome, per avere in affitto un terreno per la formazione di una nuova piazza pubblica e la costruzione di un campo sportivo. Se da una parte il fine era quello di eliminare gli inconvenienti generati dai ragazzi in strada, dall’altra c’era lo scopo nobile di promuovere l’attività fisica della gioventù. Un particolare, quello dell’educazione fisica, che poi troveremo più avanti negli anni nelle scelte del regime.
Approfondimento Attualità Venerdì 7 Novembre 2025 17:00 Cavallermaggiore