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Ex Ilva, condizioni preoccupanti

Operai in balia della cassa integrazione; mancano anche i dispositivi di sicurezza Ex Ilva, condizioni preoccupanti

RACCONIGI - Dopo anni di stasi e incertezza, venerdì 20 ottobre scenderanno in piazza a Roma gli operai di Acciaierie d’Italia. Unitamente al corteo che terminerà davanti a palazzo Chigi, verrà indetto uno sciopero che coinvolgerà tutto il gruppo, incluso lo stabilimento racconigese dove la produzione continua a essere ridotta ai minimi termini. Questa la decisione presa dal Coordinamento nazionale di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil di Acciaierie d’Italia (ex Ilva) che si è tenuto lunedì 9 ottobre sempre nella capitale, sotto la sede del ministero delle Imprese. «La situazione dell’ex Ilva è critica e a fatica si riesce a tenere in piedi l’operatività - commenta il segretario provinciale Fiom Domenico Calabrese -. Non solo mancano i soldi per poter fare il minimo sindacale ma abbiamo una grossa preoccupazione sulla tenuta della sicurezza, poichè scarseggiano persino i guanti antinfortunistici. Per non parlare degli altri dpi indispensabili al lavoro che spesso sono difficili da reperire». Anche gli impianti avrebbero bisogno di interventi straordinari che non vengono fatti. E dei tanto promessi investimenti che servirebbero per il rilancio non c’è neanche l’ombra. Ad aprire uno spiraglio di luce sul futuro dello stabilimento era stata la nuova Hr del gruppo di Acciaierie d’Italia Maria Virginia Piccirilli che a febbraio scorso aveva incontrato i rappresentanti dei lavoratori, annunciando che per il sito locale erano previsti 3,5 milioni di euro di investimenti. Aveva poi presentato “Tartarughe d’acciaio”, progetto allo stato embrionale finalizzato a individuare le criticità aziendali grazie al dialogo costante con gli operai. Sembrava davvero il punto di partenza per una svolta che però non è arrivata. Non ancora.

Attualità  Sabato 21 Ottobre 2023 11:00 Racconigi  


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