Le prime colonie di vacanza per bambini in Italia sorsero alla metà dell’Ottocento per poi diffondersi in modo più organizzato all’inizio del Novecento con finalità essenzialmente curative, rivolte a piccoli bisognosi e malati. La gestione era in mano a opere pie e singoli benefattori religiosi o laici con scopo caritatevole. Fu l’avvento del fascismo a mutare radicalmente questo stato di cose. Nel corso degli anni Venti la gestione delle colonie venne affidata all’Opera Nazionale Balilla che inquadrava i ragazzi dai 6 ai 18 anni e all’Opera Nazionale Maternità e Infanzia per l’assistenza alle madri e ai bambini. Negli anni Trenta e fino al 1942 le colonie di vacanza ed il numero dei ragazzi ospitati aumentarono notevolmente.
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